Chiesa San Francesco - Rapallo -
Padri Somaschi
San Girolamo Emiliani
San Girolamo Emiliani, di nobile famiglia, nacque a Venezia nel 1486; da giovane servì la Repubblica Veneta come soldato. Gli venne affidata la castellania di Quero. Qui, nell’agosto del 1511, fu sconfitto e venne imprigionato. Questo evento segnò l’inizio della sua conversione. Invocò la Madonna che il 27 settembre 1511 lo liberò miracolosamente.
Girolamo incominciò un cammino di conversione che lo portò a seguire l’esempio di Cristo, soccorrerdo gli orfani, i malati, i poveri, prima a Venezia e poi in Lombardia in città come Milano, Pavia, Brescia, Como, Bergamo.
Gli ultimi anni della sua vita li trascorse a Somasca. Oltre ad assistere gli orfani, condivideva il lavoro dei contadini insegnando loro il catechismo.
San Girolamo può essere annoverato tra i santi della misericordia, poiché nella sua vita ha potuto esercitarsi nelle opere di misericordia corporali e spirituali, oltre a a passare lungo tempo in preghiera davanti al Crocifisso supplicandolo di non essergli giudice ma salvatore”.
Morì a Somasca l’8 febbraio 1537 colpito dalla peste.
Somasca, gennaio 1537. Una grave malattia infettiva ha invaso la valle di San Martino e ha colpito anche gli orfani, che il gentiluomo veneziano Girolamo Emiliani, ha raccolto in una casa sotto la Rocca. Improvvisamente un ragazzo, nel delirio della febbre, esclama: “Che bella cosa ho visto! In alto c’era una sedia tutta d’oro, sostenuta da alcuni nostri ragazzi con in mano una scritta: questa è la sedia di padre Girolamo”.
Girolamo rimase colpito dalle parole del fanciullo. Pochi giorni prima aveva ricevuto dal Cardinale Gian Pietro Carafa l’invito a portarsi a Roma per dare sistemazione ad alcune opere di carità; ma dopo aver pregato, Girolamo aveva detto ai compagni che gli stavano attorno: “Fratelli, sono chiamato contemporaneamente a Roma e al cielo; penso che andrò a Cristo”.
L’esempio meraviglioso di San Girolamo, laico animatore di laici, è ancora oggi uno stimolo per tutti i cristiani, aiutandoli, come ha scritto San Giovanni Paolo II “a capire più profondamente la parola di Cristo, che ha voluto identificarsi con i più piccoli dei suoi fratelli, e ad impegnarsi per aiutare con le opere coloro che versano nelle strettezze, soprattutto la gioventù abbandonata”.
Somasca, gennaio 1537. Una grave malattia infettiva ha invaso la valle di San Martino e ha colpito anche gli orfani, che il gentiluomo veneziano Girolamo Emiliani, ha raccolto in una casa sotto la Rocca. Improvvisamente un ragazzo, nel delirio della febbre, esclama: “Che bella cosa ho visto! In alto c’era una sedia tutta d’oro, sostenuta da alcuni nostri ragazzi con in mano una scritta: questa è la sedia di padre Girolamo”.